Uno sconosciuto uccide un poliziotto che lo aveva sorpreso mentre stava scassinando un negozio; la polizia scatena allora una caccia al...
Uno sconosciuto uccide un poliziotto che lo aveva sorpreso mentre stava scassinando un negozio; la polizia scatena allora una caccia all'uomo, cercando di identificarlo attraverso analisi di laboratorio e identikit. Nel frattempo, il ricercato compie altre rapine e sfugge agli agguati della polizia, ma viene identificato e cerca di fuggire nelle fogne.
Dopo T-Men, la Eagle Lion prosegue nella produzione di polizieschi in cui lo stile semi-documentaristico viene messo a confronto con le più profonde inquietudini dell'individuo e della società americana, Rispetto al film precedente, però, la parte propagandistica occupa uno spazio maggiore: dopo una prima sequenza di interrogatori in cui anche il distretto di polizia è attraversato da luci violente che abbagliano i volti dei fermati, in seguito l'illuminazione non' ha più niente di drammatico. Assistiamo così alla consueta rappresentazione della polizia al lavoro, tra uffici e laboratori rassicuranti, luci diffuse, voce over del narratore, pacatezza e pazienza nelle indagini: in particolare, viene ampliata la parte riguardante le analisi di laboratorio, che lo sceneggiatore john Higgins aveva già celebrato in un suo film precedente (Delitto al microscopio, 1941). Anche il contributo della gente comune viene enfatizzato: per mettere a punto l'identikit del ricercato, gli inquirenti convocano le vittime e testimoni, in un clima di coralità che assume caratteri interrazziali, accogliendo anche l'opinione di una donna ispanica che non parla inglese. Tutti, insomma, possono concorrere al meccanismo della giustizia e alla difesa dell' ordine nel paese: e in questa sottolineatura molti vedono già elementi dell'imminente clima maccartista, colto nel momento di passaggio tra la propaganda bellica antinazista e il futuro pericolo rosso. Di gran lunga più interessante è però la parte riguardante il copkiller. un giovane solitario, interpretato da un attore d'aspetto tranquillo anche se un po' sfuggente come Richard Basehart, di intelligenza superiore, astuto, abile nell'elettronica (è il primo noir tecnologico). Qualcuno lo ha definito «il miglior studio del criminale psicotico dai tempi di M», e la sua principale originalità consiste nel non far parte di nessuna forma di criminalità organizzata: è l'anonimo psychokiller della grande città , l'essere apparentemente normale sprofondato nella follia omicida. Quando ci viene mostrato, la fotografia di John Alton ritrova la sua espressività più cupa e drammatica, le luci naturali vengono enfatizzate in direzione «espressionistica», e nei momenti culminanti il protagonista fugge nei tunnel posti sotto i marciapiedi per il deflusso delle acque. Il simbolismo è esplicito: il male è ormai l'altra faccia della metropoli, all'apparenza normale e schiva, ma in realtà afflitta dalla solitudine, notturna e sotterranea. [...] Curiosità : il tecnico di laboratorio è Jack Webb, che conobbe sul set il consulente William Parker e decise con lui di scrivere soggetti polizieschi «dal vero», dando così origine alla serie radio fonica e poi televisiva Dragnet. Fondata nel 1946 sulle ceneri della PRC, e sostenuta dai prodotti inglesi della Rank, la Eagle Lion era diretta da un esperto di B-movies come Brian Foy, ex Warner e Fox: la sua produzione di crime movies comprende anche Ultima tappa per gli assassini di Crane Wilbur (1948), Trapped (1949) di Fleischer, Il porto di New York (1949) di Benedek.
POLIZIESCO IN CENTO FILM di RENATO VENTURELLI
Titolo Originale: HE WALKED BY NIGHT Regia: Alfred I. Werker Interpreti: Scott Brady, Richard Basehart, Roy Roberts Durata: h 1.19 Nazionalità : USA 1949
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